Versamenti imposte a giugno 2020

Nel mese di giugno, a seguito della scadenza delle sospensioni dei versamenti fiscali contenute nel D.L. 9/2020, nel D.L. 18/2020 e nel decreto liquidità di prossima emanazione, dovrebbero riprendere i versamenti delle imposte dirette, dell’Iva, delle ritenute e dei contributi, cui si aggiunge l’Imu dovuta per il 2020. Ripartiranno anche i pagamenti delle somme degli atti impositivi e delle rate scadute il 28.02 e il 31.03 della rottamazione-ter e del “saldo e stralcio”. La concentrazione delle scadenze a giugno potrebbe creare difficoltà nella liquidità delle imprese.

Riassumendo

La norma si riferisce alle prossime scadenze del 16 aprile e del 16 maggio

IVA (Primo Trimestre 2020), RITENUTE DIPENDENTE E ASSIMILATO e INPS e INAI (Marzo ed Aprile 2020) in scadenza ad aprile e maggio 2020 sono rinviati al 30 giugno ma a condizione che vi sia una riduzione del fatturato almeno del 33% (o del 50% per le grandi imprese) rispetto agli stessi mesi del periodo d’imposta precedente. 

Il nuovo termine di versamento dei tributi e contributi sospesi è fissato al 30 giugno 2020 in unica soluzione, ovvero in cinque rate mensili di pari importo a partire dallo stesso mese di giugno.

Per la sospensione è richiesto di verificare una contrazione del volume di ricavi o compensi nei mesi di marzo ed aprile 2020 rispetto agli stessi mesi del 2019.

Potranno essere molteplici le situazionicontrazione dei ricavi in entrambi i mesi del 2020 rispetto ai mesi di marzo ed aprile 2019, nel qual caso il differimento riguarda i tributi dovuti per entrambi i mesi, oppure contrazione in uno solo dei due mesi interessati (marzo ed aprile) con conseguente sospensione dei versamenti dovuti per il solo mese in cui si è verificato il calo dei componenti positivi.

ATTENZIONE: Il riferimento non è il volume d’affari Iva ma i ricavi o compensi. Le aziende che applicano il criterio della competenza, dovranno procedere a rettifiche extracontabili per una corretta determinazione dei ricavi stessi.

Per le imprese ed ai professionisti che hanno iniziato l’attività dopo il 31 marzo 2019, il differimento è automatico.

Decreto "Liquidità"

E’ attesa la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del “Decreto Liquidità”, che “dovrebbe” stanziare fino a 400 miliardi di euro per sostenere la liquidità delle imprese. Il meccanismo di erogazione prevede prestiti e garanzie statali.

La sospensione dei versamenti di ritenute dei dipendenti, Iva e contributi per i mesi di aprile e maggio 2020 è collegata al calo del fatturato, che potrebbe non essere diminuito, specialmente in relazione alle fatture del mese di Marzo ma al quale non necessariamente equivale ad un incasso e quindi a liquidità, per effetto dell’emergenza sanitaria.

Il “Decreto Liquidità” dovrebbe prevedere la possibilità di accedere alle garanzie statali anche alle aziende che hanno esposizioni classificate come “inadempienze probabili” e “scadute o sconfinanti deteriorate” dopo il 31.01.2020 e a quelle che hanno procedure di concordato in continuità, accordi di ristrutturazioni o piani attestati di risanamento firmati dopo il 31.12.2019.
Le aziende nate a partire dal 2019 potranno beneficiare di finanziamenti pari a massimo il 25% dei propri ricavi e sarà necessaria la presentazione di un’autodichiarazione.

REGIONE ABRUZZO: Misure a sostegno dell'economia

Misure straordinarie ed urgenti per l’economia e l’occupazione connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Dotazione finanziaria pari a 6 milioni di euro

Sono Beneficiari della misura tutte le “micro Piccole e Medie imprese e lavoratori autonomi in regime forfettario operanti sul territorio della Regione da almeno tre anni.

Sono ammesse le spese già effettuate e sostenute a decorrere dal 1 Gennaio 2020 per acquisto di beni utilizzati per la produzione di manufatti, quali attrezzature, macchine, mezzi di trasporto ed altri beni destinati ad essere utilizzati per un periodo di tempo superiore a tre anni.

L’agevolazione consiste in un contributo a titolo di rimborso pari al 40% della spesa sostenuta (al netto IVA) nel limite massimo di 5.000 euro e nel  rispetto del Regolamento europeo 1407/2013 relativo agli aiuti “De Minimis” (200.000 euro in tre anni).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *